Nascita di Cervia

Le prime immagini di Cervia sono di alcune mappe del XV secolo in cui appare come una città fortificata con tre ingressi collegati alla terra ferma da ponti levatoi, un Palazzo Priorale, ben sette chiese e una rocca difensiva voluta, secondo la leggenda, da Barbarossa. 
 

Sicuramente la posizione geografica che la rendeva facilmente difendibile, ma allo stesso tempo non poteva garantire agli abitanti una condizione ambientale ed igienica ottimale. I canali che attraversavano la città e alimentavano le saline erano salmastri ed era scarsa l'acqua potabile. L'area che circondava le saline era dominata da aree acquitrinose dette "valli" in cui erano diffusa la presenza della zanzara portatrice della malaria. Durante la stagione invernale le piogge e il gelo rendevano impraticabili le strade per cui anche gli spostamenti da e verso i vicini centri maggiori erano difficoltosi. La crisi del XVII secolo colpì pesantemente il nostro centro riducendone gli abitanti a poche centinaia. Già nel 1630 si cominciò a pensare al trasferimento di Cervia vicino alla costa, in una posizione geografica più salutare. Si dovrà attendere però il 9 novembre 1697, quando Papa Innocenzo XII, firmò il Chirografo che conteneva l'ordine e le modalità di ricostruzione della città nuova. 
 

Il documento indicava esattamente il numero delle case da costruirsi, la posizione della Cattedrale, del Palazzo Vescovile e delle carceri per una spesa complessiva di 35-40.000 scudi. Ampio spazio fu lasciato per i due Magazzini del Sale e la difensiva Torre San Michele, peraltro già costruiti dal 1691. I magazzini si presentavano come edifici massicci, con pochi ingressi e particolarmente ampi internamente in modo da potere contenere enormi quantitativi di sale, circa 13.000 tonnellate. 
 




Nascita di Milano Marittima 
 
La nascita e lo sviluppo di Milano Marittima risalgono ai primi anni del '900, quando Cervia era una piccola città di 9.000 abitanti e si basava su un'economia tradizionale, legata in larga misura alla produzione del sale, all'agricoltura e alla pesca e la sua popolazione era in gran parte analfabeta.
 
Nell'ultimo ventennio dell'Ottocento però, era già cominciata una prima fase pionieristica di sviluppo turistico, favorita dal miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie di un territorio considerato ancora malarico e dalla costruzione della ferrovia, prima con il tratto Ravenna - Cervia del 1884, poi con il tratto Ferrara - Ravenna - Rimini del 1889. 
 
Nel 1907 fu instaurato un rapporto di convenzione tra l'Amministrazione Comunale di Cervia ed i Maffei, una delle più importanti famiglie del milanese; rapporto secondo il quale il Comune cedeva alla società lombarda una vasta zona di relitti marini con l'obbligo del concessionario di fabbricarne villini, parchi, giardini per creare così una nuova zona balneare. Questa fu denominata Milano Marittima, nome che confermava il forte legame con l'ambiente milanese. 
 
Al primo giugno 1911 risale invece la costituzione della "Società Milano Marittima per lo sviluppo della spiaggia di Cervia" della quale facevano parte il commendatore Napoleone Tempini, Aldo Tagliazucchi, il senatore Giovanni Facheris, l'avvocato Alberto Redenti, Felice Bianchi, Giuseppe Galli ed il pittore e cartellonista Giuseppe Palanti. 
 
Iniziò uno sviluppo urbanistico notevole che, nonostante l'interruzione allo scoppio del primo conflitto mondiale, continuò poi sempre più evidente negli anni '20. 
 
Il 20 ottobre 1927 Cervia fu riconosciuta, con Decreto ministeriale, Stazione di Cura, Soggiorno e Turismo grazie anche al contributo della nuova località di Milano Marittima; così da quell'anno, non solo proseguì la costruzione dei villini nella pineta, ma cominciò anche l'edificazione dei primi alberghi, colonie ed esercizi di ristorazione. 
 
Lo sviluppo turistico si fece più intenso negli anni '30, per interrompersi nuovamente con il secondo conflitto mondiale e riprendere nel dopoguerra rendendo la località uno dei più rinomati centri balneari d'Italia. 
 
È invece del 1882 il primo "Stabilimento balneare" ad avviare Cervia come luogo di villeggiatura. 
 
Si narra che quando la città era interamente circondata dai boschi e dalle foreste, uno dei maggiori frequentatori di questi spazi verdi fosse il vescovo di Lodi e un giorno, mentre l'uomo passeggiava in pineta, un cervo, riconoscendolo come funzionario di Dio, gli si inginocchiò davanti in segno di devozione. Da quel giorno risultò naturale chiamare la città Cervia, non solo per ricordare lo straordinario avvenimento, ma anche considerando che nelle pinete limitrofe i cervi erano particolarmente numerosi. Una versione sembrò convincere anche gli stessi cervesi, tanto che lo stemma della città rappresenta proprio un cervo dorato inginocchiato su terreno verde.